Sono ormai 26 anni che io e il Signor Diabete ci teniamo per mano! Al suo esordio non avevo neanche 12 anni, ma tornando indietro con i ricordi, forse in quel momento non l’ho vissuto nemmeno come un trauma, perché, nonostante i medici me lo avessero presentato come slogan del diamante tipo “un diabete è per sempre”, a 12 anni, evidentemente, non avevo ancora molto chiaro il concetto del “per sempre”. Ero convinta che sì, forse sarebbe durato per un po’, ma poi tutto sarebbe andato a posto, con l’ingenuità che solo un bambino può avere. Crescendo, più o meno verso i 15 anni, il concetto del “per sempre” ha iniziato a diventare molto più chiaro, ed ovviamente anche pesante e soffocante. In quel momento non mi sentivo più presa per mano dal signor D. ma sentivo la sua catena stretta intorno al collo! Questo perché a 15 anni, oltre al signor D, è arrivato qualcun altro a disturbarmi: l’adolescenza!
L’adolescenza è quella voce interiore che arriva nella vita di ogni bambino e gli dice: da questo momento devi essere stronzo. E quel bambino che fino ad un minuto prima era un angelo sceso dal cielo, diventa un essere odioso e insopportabile! Probabilmente anche io in quel periodo sono stata davvero insopportabile, perché credetemi, non era facile mettere d’accordo me, il Signor D. e l’adolescenza. Cominciavamo ad essere decisamente in troppi! Ma fortunatamente l’adolescenza, è comunque una fase, e come succede a tutti, ne sono uscita illesa.

Per sempre
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