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Intanto grazie per averci concesso quest’intervista. Siamo curiosi di sapere qualcosa di lei, credo anche i nostri lettori.
Il piacere è mio e grazie a voi.
Mi sono sempre piaciute le scienze da quando ero piccolo: matematica, fisica, chimica, ecc. Ho avuto il mio primo computer a 16 anni e da allora mi sono innamorato della programmazione. A 18 anni ho studiato Ingegneria Informatica presso l’Istituto Superiore Tecnico di Lisbona, poi ho lavorato come programmatore per alcuni anni e ho anche insegnato. Nel corso della vita ho cambiato poi carriera e sono entrato nel campo della nutrizione e dello sport. Ho deciso di creare Spike per non lasciare perdute le mie conoscenze nel campo della programmazione. Mi riempie di gioia e mi rende felice poter dare il mio contributo alla comunità diabetica e di influenzare positivamente la vita delle persone.
C’è un motivo particolare che l’ha indirizzata verso la tecnologia applicata alla gestione del diabete?
Mi è venuto molto naturale. Ho sempre usato la tecnologia per tutto quello che faccio nella vita. Adottare un approccio più tecnologico alla gestione del diabete è stato per me un passaggio logico. Ho avuto l’esordio del diabete solo due anni fa e quindi avevo già un ampio background tecnologico da applicare alla mia gestione della patologia.
Com’è nata l’idea di Spike, l’app che sta spopolando e piace a molti?
L’accoglienza è stata travolgente e inaspettata. Spike è ancora un progetto “bambino”, rilasciato solo 3 settimane fa. Eppure più di 2.000 persone in 72 paesi ne fanno già uso.
Spike è nata grazie a Johan Degraeve. Un anno e mezzo fa Johan aveva creato un progetto chiamato iOSxDripReader facendo un lavoro incredibile e portando alcune funzioni xDrip core su iOS. Circa 6 mesi fa sono entrato in contatto con lui e ho iniziato a contribuire allo sviluppo di iOSxDripReader. In quel periodo ho anche iniziato a sviluppare una nuova interfaccia utente per l’applicazione. Lavorando proprio all’interfaccia utente, ho iniziato a cambiare parecchio codice in iOSxDripReader e ad aggiungere nuove funzionalità. Con il passare del tempo ho deciso di pubblicarla come un’altra app a parte, con un nome e un insieme di caratteristiche diverse e più mirate al grande pubblico.
Dopo il rilascio di Spike, ho invitato Johan a unirsi a me per svilupparla ulteriormente. E sono davvero molto grato ad averlo come mio partner. Il suo talento e la sua generosità verso la comunità diabetica sono una parte essenziale del successo di Spike.
In effetti si sperava che potesse accadere un giorno una fusione del genere, anche se sembrava quasi “fantascienza”. Invece è avvenuta, anzi già c’era prima del rilascio, in pieno spirito di cooperazione e solidarietà.
xDrip è una grande parte di Spike. L’algoritmo utilizzato da Spike per calibrare le letture della glicemia e connettersi ai trasmettitori di diverse marche è stato inizialmente sviluppato dal team xDrip e successivamente trasferito a iOS da Johan. Siamo tutti amici e ci parliamo regolarmente. Questo ci permette di condividere informazioni e discutere strategie su come portare funzionalità sempre più avanzate al pubblico. C’è un grande spirito di cooperazione tra sviluppatori nella comunità diabetica. Tutti sono sempre disponibili ad aiutare quando è necessario. La nostra collaborazione si concentra sulla ricerca di soluzioni per problemi di sviluppo comuni, ma ogni team è responsabile dello sviluppo delle caratteristiche per la propria app.
In cosa si differenzia Spike dalle altre app dello stesso genere?
Spike è un’applicazione sviluppata con la mentalità #WeAreNotWaiting. È fatta da diabetici per diabetici. Altamente integrata con la comunità diabetica open source, applicazioni e servizi. Il fatto che Spike non sia un’app medica ci dà più libertà per sviluppare caratteristiche che non sono ancora disponibili al grande pubblico. Ci sono troppe caratteristiche in Spike da elencare quindi invito tutti a visitare spike-app.com per saperne di più sull’app e chiedere un invito per provarla.
Quanto tempo avete lavorato per questo progetto: ho l’impressione che ora lei sia operativo quasi 24 ore al giorno. Mi sbaglio?
Spike è stata sviluppata in circa 5-6 mesi di intenso lavoro. Potrebbe non sembrare molto, ma in realtà il tempo così breve è stato possibilie solo perchè si partiva da iOSxDripReader. Quindi direi che il tempo totale di sviluppo per rendere Spike una realtà sarebbe stato di circa 2 anni.
Ho un lavoro da mandare avanti, ma anche la fortuna di poter gestire in autonomia la mia attività. Quindi ho potuto “rubare” un po’ di tempo al lavoro per concentrarmi su Spike nel suo primo mese di rilascio in modo da poterla rendere il più stabile possibile e dare supporto ai nuovi utenti. Ora che Spike è usato da molte persone e la maggior parte degli utenti sono in grado di sostenersi a vicenda, io e Johan abbiamo più tempo per concentrarsi sullo sviluppo.
Quante persone lavorano con lei?
In questo momento Spike è sviluppata da Johan Degraeve e me.
Sarà possibile sincronizzare i dati (database, impostazioni, letture) con un servizio Cloud personale, sicché in caso di perdita del cellulare, loggandosi con uno nuovo ed inserendo le credenziali, di possa continuare ad usarlo senza bisogno delle due ore di calibrazione e senza aver perso la cronologia?
Sì! Attualmente stiamo lavorando su questa funzionalità (e molte altre!). Sviluppare una funzionalità di questo tipo rappresenta una grande sfida, soprattutto perché vogliamo che le persone possano sincronizzare impostazioni e dati tra Spike e xDrip, ma lo sviluppo è già iniziato e siamo certi che presto saremo in grado di portarla ai nostri utenti.
Pensa di creare una versione Android che non sia una concorrente di xDrip, ma una continuazione del suo progetto sicché si possa alternare un cellulare android/iPhone senza cambiare o uscire dal mondo Spike. Una sorta di fidelizzazione sulle due piattaforme?
No, non è prevista. La comunità Android ha già una grande app, xDrip. Spike sarà disponibile solo sulla piattaforma iOS, ma poiché stiamo cercando di ottenere la sincronizzazione dei dati tra Spike e xDrip, gli utenti possono passare facilmente da iOS a Android e viceversa. Questo sembra essere un approccio migliore, almeno secondo la nostra visione. Permetterà agli utenti di avere tutti i benefici e ogni team di sviluppo potrà concentrarsi sulla propria piattaforma.

DeeBee ha realizzato un portale che da FreeStyle Libre (in CGM o non) esporta i valori dappertutto (smartphone Android e iOS, PC, tablet ecc). Tutto con estrema semplicità, perché nella nostra esperienza abbiamo visto che spesso le persone si fanno intimidire da tanta tecnologia. Avete in mente un progetto simile?
No, con le stesse caratteristiche, no… Attualmente Spike permette agli utenti di seguire altri utenti se il master carica i dati su un sito Nightscout e il follower ottiene i dati da quello stesso sito Nightscout. Spike può anche connettersi direttamente ad un altro Spike, senza Nightscout o connessione Internet, purché entrambi i Spike si trovino sulla stessa rete Wi-Fi. Stiamo progettando una nuova modalità che permetterà ai followeri Spike di seguire direttamente i master Spike (Spike to Spike), senza un sito Nightscout, anche se entrambi gli utenti non sono connessi alla stessa rete Wi-Fi. Stiamo attualmente ricercando e sperimentando soluzioni per realizzare questo obiettivo.
Lei ha dichiarato che Spike sarà per sempre gratuita e questo le fa un grande onore. Che riscontro ha avuto dalla comunità delle persone affette da diabete o da genitori di bambini affetti da diabete?
Il riscontro è stato incredibile. Ricevo tantissime mail e messaggi ogni giorno da parte degli utenti che mi dicono che Spike è stato di grande aiuto nella gestione del loro diabete e un molti feedback da parte dei genitori che utilizzano Spike sul telefono del loro bambino per monitorare l’andamento glicemico. È molto gratificante sapere che Spike sta influenzando la vita delle persone in modo così positivo. Ne vale la pena. Spike è libero e sarà sempre libero e open source. È nato con lo scopo di contribuire alla comunità diabetica e raggiungere il maggior numero possibile di persone.
Impegni permettendo, verrà in Italia a parlarci quando organizzeremo un evento di DeeBee? Ci contiamo!
Certamente che si può fare. A un solo patto: dovete consentirmi di parlare in inglese, spagnolo o portoghese. Il mio italiano è orribile! :)
Vi ringrazio ancora. È un onore essere su DeeBee.it.
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Non devi fare altro che iscriverti nel gruppo Nightscout Italia ed otterrai risposta ad ogni tua domanda! Nel nostro gruppo affrontiamo ogni tematica inerente il diabete (non solo tecnologia ma anche leggi, sport, alimentazione, accettazione, gestione quotidiana, L104, ecc., sia per adulti che per bambini).
Enjoy!