In questi giorni ci siamo dedicati attivamente allo sviluppo del Pancreas Artificiale AndroidAPS.
Siamo convinti che questo strumento sia così importante che abbiamo ritenuto utile dare un supporto economico tangibile per la ricerca sul Pancreas Artificiale. Prima sovvenzionando le sperimentazioni ufficiali, e poi contribuendo anche allo sviluppo di promettenti soluzioni alternative, quale pensiamo essere AndroidAPS.
Siamo così entusiasti di questo strumento delle meraviglie (che DeeBee.it reputa pietra miliare nella gestione del diabete) che abbiamo messo a disposizione successivamente anche le nostre competenze tecniche, con passione e dedizione. Insomma, come si dice: ci siamo voluti “sporcare le mani” e metterci del nostro, aggiungendo anche un po’ di Italia al codice sorgente del progetto!
Abbiamo avuto tanti ritorni da questa esperienza: dal punto di vista umano, perché ci ha consentito di interagire a stretto contatto con chi ha creato tutto questo; dal punto di vista pratico, perché adesso possiamo usare il Pancreas Artificiale con alcuni ulteriori strumenti che ci aiutano ancora di più; dal punto di vista formativo, perché abbiamo appreso nuove tecniche di condivisione open source; dal punto di vista conoscitivo, perché aprire il cofano del Pancreas Artificiale, e “girare le viti”, regala un tipo di conoscenza da un punto di vista squisitamente inusuale e quasi unico.
BOLO PASTO
Dato che consideriamo il reparto di gestione remota del microinfusore estremamente utile per i genitori di un bambino affetto da diabete, e visto che ne siamo fan sfegatati, abbiamo iniziato con l’aggiunta di alcune funzioni che permettono di variare in remoto il target temporaneo del Pancreas Artificiale (“PA” per gli amici).
In sostanza, è ora possibile indicare che tipo di bolo si sta effettuando.
Nell’immagine, che rappresenta la merenda mattutina di un bambino T1, si vede che fino a prima del bolo, il Pancreas Artificiale considerava l’abbassamento glicemico come qualcosa da contrastare e, quindi, effettuava un abbassamento della basale (linea blu “-100%”). Però, nel momento in cui abbiamo dichiarato il bolo come “di tipo pasto”, il PA ha prontamente rialzato la basale.
Tecnicamente, con un bolo che preannuncia un pasto a breve, il comando impartito via SMS, oltre a somministrare l’insulina, ha abbassato la soglia di *t*arget *t*emporaneo (“TT”, in breve) a 90 md/dl per 45 minuti (la riga grigia dentro il rettangolo).
L’SMS inviato al micro è stato: BOLUS 1.70 MEAL
(cioè, “Fai un bolo da 1.70 unità in previsione di un pasto” – meal, che in inglese significa pasto -).
TARGET TEMPORANEI
In realtà, è possibile anche slegare il target temporaneo dal bolo, azionandolo ancora prima, per un effetto più pronunciato. E difatti, per ottenere questo effetto, abbiamo anche pensato all’introduzione di un nuovo comando: “TARGET”, seguito da una di queste tre parole:
- “MEAL”, che indica un pasto;
- “ACTIVITY”, che indica che si sta per fare sport;
- “HYPO”, che indica uno stato di ipoglicemia.
I tre comandi possono essere impartiti per dire al micro: “Abbassa il target perché sto per mangiare” (già visto più su), oppure “Alza il target perché sono in ipo o perché sto per fare attività fisica”.
Per esempio, quando il bambino fa attività sportiva, sarà utile inviare al microinfusore questo SMS: TARGET ACTIVITY
In questo modo, il suo Pancreas Artificlae lavorerà mantenendo una glicemia un po’ più alta (poiché ci penserà l’attività fisica ad abbassarla…).
Ci sono poi due ulteriori comandi equivalenti: TARGET STOP
o TARGET CANCEL
che consentono di ripristinare il target glicemico standard.
BOLI RAVVICINATI
L’altra funzione che abbiamo implementato permette di abbassare la soglia temporale tra un bolo remoto e l’altro, che fino alla versione precedente di AAPS era bloccata a 15 minuti per questioni di sicurezza. Questo consente una gestione anche di boli molto ravvicinati durante i pasti (utile in caso di bimbi per i quali non si sa mai quanto mangeranno).
Difatti, può capitare sovente a pranzo, per esempio quando il bambino T1 è in mensa a scuola o a pranzo dai nonni, di comandare un bolo iniziale e poi, via via che egli decida di mangiare altro, aggiungere ulteriori boli in corsa. Questo non sarebbe possibile se dovessimo aspettare ogni volta 15 minuti tra un bolo e il successivo.
Tuttavia, per accorciare questa soglia di 15 minuti (portandola fino a 3 minuti), è necessario inserire in AndroidAPS due numeri telefonici “trusted” (ossia sicuri). A questi due contatti (mamma e papà, solitamente) l’app manderà una notifica di bolo avvenuto. In questo modo, se mamma farà un bolo remoto, riceveranno l’SMS di notifica sia mamma che papà, e viceversa. Questo meccanismo permette di monitorare in tempo reale e in sicurezza ogni azione (boli, basali, target, ecc.).
DISABILITAZIONE REMOTA
L’ultimo nuovo comando a cui abbiamo pensato consente di bloccare la gestione in lontananza del microinfusore. Questo, sempre per garantire ai genitori massimo controllo e massima sicurezza. Se, difatti, il caregiver noterà segnalazioni anomale, potrà bloccare ogni attività remota, in qualsiasi momento e da qualunque luogo (anche privo di connessione Internet) semplicemente mandando all’app questo SMS:
SMS DISABLE
, oppure SMS STOP
“GESTIONE REMOTA”, CIOE’?
Quando scriviamo “mandare un SMS al microinfusore”, il concetto potrebbe risultare un po’ annebbiato per qualche genitore che ci segue da poco.
Proveremo a spiegarlo qui, nel modo più semplice possibile…
Grazie alla tenacia di alcune persone, precursori geniali, determinati microinfusori possono essere pilotati non soltanto dal loro telecomando ufficiale, ma anche in altri modi. Queste modalità non non ufficialmente riconosciute e, anzi, talvolta sono osteggiate a gran voce dalla comunità scientifica, in quanto simili approcci liberano i microinfusori dai paletti imposti dai costruttori o dagli organi di vigilanza. E, capirete bene, un uso scriteriato di tutto questo porterebbe a risultati inattesi. Per cui, come scriviamo sempre, prima di adottare ogni soluzione relativa alla vostra terapia, rivolgetevi al vostro diabetologo. Inoltre, come riportano i precursori di cui sopra: “Questi progetti sono ai soli fini sperimentali: non utilizzateli per altri fini che non siano quelli di studio”.
A seconda delle soluzioni adottate, è possibile creare un PA sperimentale con i vecchi microinfusori Medtronic, oppure con Omnipod, Accu-Chek e altri modelli.
A livello concettuale, lo schema pratico è molto semplice:
- Il sensore comunica la glicemia all’app sul telefono,
- L’algoritmo dell’app sul telefono fa i suoi ragionamenti,
- L’app sul telefono comanda il microinfusore, che somministra l’insulina;
- Volendo (opzionale), il tutto è comandabile tramite l’orologio.
Questi passi si reiterano all’infinito, 24 ore su 24. Ed ecco spiegato molto brevemente il Pancreas Artificiale.
Il passo successivo del ragionamento – molto utile per un caregiver – è: “Se ho un’app sul telefono che comanda il micro (punto 3), posso mandare un SMS all’app dicendole in che modo comandare il micro?”. Detto, fatto… E, ora, grazie a questa portentosa app, chiamata AndroidAPS, tutto questo è possibile (da fare, ripetiamo, ai soli fini sperimentali, non terapeutici).
CONCLUSIONI
Se è vero che “tutti per uno e uno per tutti”, ci viene da pensare agli amministratori del gruppo italiano dedicato al Pancreas Artificiale: Marco Perrone ha tradotto l’app in italiano, Elena Romito sta traducendo la guida online (work in progress!) e per finire, un terzo ha aperto il cofano.
DeeBee non sta mai a guardare…
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