Ce l’abbiamo fatta, finalmente! Il connubio tra l’idea di DeeBee Italia e la magistrale realizzazione della software house CTapp ha dato il tanto desiderato frutto, quello che in molti da tempo chiedono a gran voce: per la prima volta Libre è stato “piegato” e usato come un vero e proprio CGM. Sotto le nostre mani è diventato un dispositivo per il monitoraggio continuo del glucosio in tempo reale (CGM), dotato dei sospirati allarmi, sogno di molti diabetici. Il tutto senza l’impiego di dispositivi fai da te, ma “semplicemente” utilizzando un comune smartphone.
Le prove sul campo si sono svolte a Torino a partire dal 14 aprile 2016. Sono state sovvenzionate interamente da DeeBee Italia, grazie anche alle donazioni delle persone che credono in noi e che non smetteremo mai di ringraziare.
E se le parole non fossero sufficienti per raccontare questa elettrizzante avventura, ecco il fotoracconto delle prove che andranno avanti finché morte non ci separi; la “morte” ovviamente è quella del sensore e quindi il tutto durerà circa un paio di settimane.
Abbiamo impiegato principalmente:
- Uno smartphone con funzione NFC
- Un lettore ufficiale FreeStyle Libre
- Un sensore FreeStyle Libre
- Una fascia fitness da braccio (o armband)
- Uno smartwatch abilitato ad Android Wear
FOTORACCONTO
14 aprile 2016, ore 8:00 – Preparazione
Oggi si comincia, non posso aspettare il fine settimana che sembra così lontano. Ogni volta che entro in studio mi sento osservato da tutti gli strumenti sul tavolo da lavoro, dalla scatola gialla del sensore FreeStyle Libre, dai fili e cavetti che friggono, ma fingono indifferenza. Devo iniziare, oggi.
Da nightscouter incalliti abbiamo creato una nuova istanza di Nightscout per permettere la visione in remoto del Libre “potenziato” (la guida si trova nel gruppo Facebook ufficiale Nightscout Italia by DeeBee.it).
Ho messo in carica tutti i dispositivi che mi accompagneranno in questi giorni.
14 aprile 2016, ore 11.54 – Applicazione del sensore sul braccio
Per la prova sul campo, oltre ai vari dispositivi, mi serve tassativamente un braccio over 18. Per nostra volontà tutti i test effettuati da DeeBee Italia hanno coinvolto esclusivamente maggiorenni. Quindi, l’unico braccio disponibile, ubbidiente e sempre a portata di mano resta il mio. Lavoreremo dunque sui dati relativi a una persona normoglicemica.
Applico intrepido il sensore. Clack! Pur “gestendo il diabete” di mia figlia da quasi 2 anni, ho la sensazione di addentrarmi in una dimensione nuova. Faccio l’attivazione con il lettore ufficiale Abbott. Che la danza glicemica abbia inizio!
14 aprile 2016, ore 12.17 – Prima lettura con Glimp
A differenza di quanto avviene con il lettore ufficiale Abbott, con l’app Glimp è possibile leggere il valore glicemico anche prima dei 60 minuti canonici. E io, che non posso proprio aspettare, a 20 minuti dall’attivazione faccio una misurazione di prova, passando lo smartphone sopra il sensore.
14 aprile 2016, ore 12.22 – Inizia il test vero e proprio
Dato che la prova viene fatta su di me, adulto normoglicemico, per poter testare gli allarmi in tempo reale bisogna restringere di molto il range di valori accettabili. Imposto nelle opzioni di Glimp un valore minimo di 80 mg/dL e un valore massimo di 120 mg/dL. In caso di buon esito dei test, è presumibile che le glicemie postprandiali attivino un allarme. Dopo un abbondante pasto, anche nei normoglicemici la glicemia s’impenna dignitosamente.
Attivo nello smartphone la nuova funzione sperimentale di Glimp chiamata CGM. In questo modo, ogni 5 minuti l’app effettua una lettura del sensore Libre.
Infilo lo smartphone nell’armband, ossia la fascia che spesso si vede al braccio di chi corre, e la posiziono in prossimità del sensore.
Ecco che inizia sotto i miei occhi la tanto attesa trasformazione: Glimp emette una vibrazione, comincia la sessione CGM, cioè il monitoraggio continuo del glucosio in tempo reale, e quello che fino a poche ore fa era un semplice, anonimo sensore FreeStyle Libre, diventa il primo della sua specie a fornirci dati continui, visibili anche a distanza.
Il sensore attaccato al mio braccio, che resta qui con me a Torino, inizia a “parlare” amabilmente con dispositivi seminati altrove. Ecco cosa sta raccontando in tempo reale a uno smartphone a Venezia.
Esulto saltando come un bambino felice. E con me tutti quelli che stanno lavorando per questo progetto. Sono convinto che tra poco l’entusiasmo uscirà da queste mura per raggiungere moltissime altre persone.
Due ore di letture e diffusione a distanza delle mie glicemie. Per oggi chiudiamo qui la prima sessione di prova.
15 aprile 2016, ore 7.00 – Colazione e prova allarmi
Oggi si inizia presto. Dobbiamo testare se gli allarmi funzionano correttamente. Prima di fare colazione calibro il Libre. In altre parole, dopo aver fatto una misurazione capillare con il glucometro, inserisco il valore in Glimp. E’ la prima glicemia inserita, quindi l’app non ha automaticamente ricalibrato: affinché Glimp ricalibri è necessario inserire nel tempo almeno due valori capillari.
Ora viene il bello. Dopo una tazza di latte e corn flakes, tipica colazione piemontese a primavera, come da previsione, la mia glicemia inizia a salire per arrivare fino a 160 mg/dL. Ma la cosa più importante è che appena oltrepassa i 120 mg/dL, l’app mi avvisa del superamento della soglia massima impostata. Bingo!
In questa versione sperimentale di Glimp, gli allarmi sono stati così configurati:
- Una vibrazione breve indica che Glimp ha rilevato il sensore e ha iniziato la lettura in CGM;
- Due vibrazioni brevi indicano iperglicemia;
- Tre vibrazioni brevi indicano ipoglicemia;
- Una vibrazione lunga indica un errore inaspettato nella lettura della glicemia (in questo caso nella schermata dello smartphone appare la descrizione dell’errore).
Anche questa è andata benissimo. Tolgo sconsolato lo smartphone dal braccio, non posso andare in ufficio con l’armband viola, mi prenderebbero per matto. Mi sarebbe piaciuto tenerlo più a lungo per vedere se anche in un normoglicemico lo stress incide sui valori dello zucchero nel sangue. Lo proverò un giorno nel traffico o durante qualche riunione. Vado.
16 aprile 2016, ore 8.00 – “Preparazione” alla corsa
Una volta correvo. Poi l’esordio di mia figlia, lo scossone. Ogni lancetta si è fermata. Ho provato qualche volta a rimettere le scarpe, ma sempre senza una vera motivazione, sempre con una zavorra ai piedi.
Ma questa mattina è diversa, perché corro con una prospettiva nuova. E, infatti, non sento la zavorra. Mi piace. Una lauta colazione (in barba alle “raccomandazioni del buon runner”) e una misurazione capillare 20 minuti dopo la colazione (in barba alle “raccomandazioni del buon calibratore”): sono concentrato solo sul CGM, il resto va bene così.
16 aprile 2016, ore 9.16 – Running
Finalmente ho le scarpe da running ai piedi e il Libre CGM al braccio!
In via eccezionale, ho bisogno di un secondo smartphone per fare le foto, così opto per una soluzione mista, molto più dispendiosa in termini di consumo della batteria di quella che sarebbe una soluzione classica: meglio! Preferisco un test in condizioni estreme piuttosto che un test a tavolino in condizioni soft.
Ecco quindi il mio setup:
- Smartphone Nexus 5 con NFC al braccio che rileva le glicemie in CGM, con GPS attivo, tethering attivo, Bluetooth attivo, rete 3G attiva, Glimp in primo piano e app Runtastic attiva per la rilevazione della traccia e dei km percorsi.
- Smartwatch Pebble Time collegato al Nexus 5
- Smartphone Moto G, con bluetooth attivo, collegato in WiFi al Nexus 5 per lettura delle glicemie sulla nuvola e per spedire foto in tempo reale in rete.
- Smartwatch LG Urbane 2 collegato al Moto G con visualizzazione della glicemia e della curva in tempo reale.
In condizioni “normali” (quindi non da tester) avrei corso soltanto con il Nexus 5 e uno smartwatch. Sarebbe bello a tal proposito poter visualizzare nella stessa videata sia i dati relativi alla corsa (km, passo, ecc.) che la glicemia. Con questo intento, abbiamo contattato il team di Runtastic e siamo in attesa di risposta.
Ecco il grafico Nightscout della sessione di running. Balza subito all’occhio come la densità delle rilevazioni durante la sessione in CGM sia superiore: mentre Glimp in modalità classica memorizza normalmente una glicemia ogni 15 minuti, Glimp in CGM effettua una lettura ogni 5 minuti.
Anche oggi la mia glicemia ha superato i 120 mg/dL e ancora una volta Glimp mi ha prontamente avvisato con un allarme in tempo reale.
La batteria del Nexus 5, che ho spremuto in ogni modo possibile, dopo i 50 minuti di durata della mia corsa segna 62%. Il che significa che in condizioni davvero estreme la sessione CGM dura 2 ore circa. Sicuramente in condizioni ottimali (un solo smartphone, un solo smartwatch e senza GPS e tethering) durerà molto di più: lo scoprirò nei prossimi giorni. Una nota da rilevare a margine: il Nexus 5 è tiepido, più fresco di quanto pensassi.
È stata una corsa molto blanda, intervallata da pause, scatti fotografici e invii, ma mentalmente molto “remunerativa”.
18 aprile 2016, ore 18.00 – Dexcom e Libre si incontrano
Oggi ho staccato presto. Alle 17.30 sono uscito di corsa dall’ufficio e ho raggiunto l’allegra famiglia al parco giochi.
Guardo la glicemia di Melissa (rilevata dal Dexcom): è in discesa. Guardo la mia glicemia (rilevata dal Libre): è in salita. La cosa buffa è che abbiamo lo stesso valore. In pratica, Dexcom e Libre si sono venuti incontro e si sono visti per la prima volta. Potrebbe essere la prima puntata di C’è glice per te. Manca solo la De Filippi.
“Melissa, sorridi!”. Ecco il risultato.
20 aprile 2016, ore 6.30 – prova batteria
Oggi vorrei capire quanto può durare la batteria dello smartphone che “legge” il sensore Libre in sessione CGM.
Come ogni mattina, effettuo la calibrazione di Glimp inserendo il valore glicemico ricavato dal mio glucometro Verio IQ. Ciò fatto, inizio la sessione CGM attivando l’omonima funzionalità su Glimp. Oggi lo smartphone starà a lungo nell’armband!
Poco dopo aver fatto colazione, due vibrazioni sul braccio mi avvisano che sono in “iperglicemia”: la mia glicemia ha superato la soglia massima impostata (120 mg/dL).
20 aprile 2016, ore 11.20
Sono passate quasi 5 ore e, preso dal lavoro, ho letteralmente dimenticato di avere uno smartphone attaccato al braccio. Ma questa foto, che mi arriva su Whatsapp dall’altra parte del nord Italia, mi rammenta che sono un osservato speciale. Ora ho capito perché i colleghi mi guardavano con sguardo interrogativo!
20 aprile 2016, ore 13.10 – fine test
Dopo aver resistito per 7 ore, lo smartphone vibra, spira l’ultima esalazione e poco dopo si spegne. Mi viene in mente solo adesso che non ho diminuito la luminosità dello schermo come mi ero promesso: la mia svista ha sicuramente compromesso la durata della batteria. Vuol dire che dovrò riprovarci.
27 aprile 2016, ore 6.40 – ultimo test
Mi ero ripromesso di testare ancora una volta la durata della batteria dello smartphone che legge il sensore Libre in sessione CGM, ma Padre Tempo, tiranno come al solito, ha fatto volare questi ultimi giorni. E ormai, il sensore che ho al braccio ha le ore contate!
L’app Glimp segnala 108 mg/dL di glicemia, mentre il Verio IQ, glucometro preso in prestito per l’occasione da mia figlia Melissa, visualizza una glicemia capillare di 109, cifra che utilizzo per calibrare Glimp. So che il mio essere normoglicemico e le mie glicemie stabili rendono tutto molto più semplice, eppure resto favorevolmente stupito dell’allineamento. Il lettore ufficiale Abbott visualizza 116. Forse è il caso di raccogliere un po’ di dati e pareri tra chi usa la nuova funzione che permette la calibrazione del sensore FreeStyle Libre tramite l’app Glimp.
Imposto la luminosità dello smartphone al minimo (questa volta mi sono ricordato!). Potrebbe sembrare un piccolo dettaglio, ma con lo schermo sempre acceso, l’autonomia della batteria si riduce decisamente.
Avvio la sessione CGM di Glimp, posiziono l’armband al braccio e, fi-nal-men-te, posso dedicarmi al mio latte e cornflakes! Il bambino che c’è in me adora questo momento della giornata.
27 aprile 2016, ore 8.00
So che in caso di errori Glimp avvisa con un segnale acustico e non sentire lo smartphone al braccio emettere alcun suono mi fa venire il dubbio. Devo controllare che tutto proceda per il meglio. Sfilo per un momento lo smartphone dall’armband (Bzzzz! Glimp vibra e mi dice che ha perso il segnale, proprio come dovrebbe fare): tutto funziona alla perfezione. Rimetto l’armband al braccio, do un’occhiata al grafico e mi accorgo che gli ultimi due punti sono ravvicinati; il che, a ben pensarci, ha un senso. Togliendo l’armband avevo interrotto la sessione CGM e, quando l’ho rimessa al braccio, la sessione e le relative letture sono ricominciate immediatamente (e non aspettando i 5 minuti canonici dalla funzione CGM).
27 aprile 2016, ore 16.10
Stranamente mi sono letteralmente dimenticato della fascia al braccio. Lo smartphone è lì, ma è come se me ne fossi scordato, le ore sono trascorse veloci e non ho più badato al test. Me ne rendo conto solo quando il mio smartwatch vibra per avvisarmi che non riceve più dati da 15 minuti. Anche la pagina web di Nightscout mi avvisa. La batteria dello smartphone si è scaricata e il test è andato decisamente bene! Quasi 10 ore di attività e sarebbe andato ancora meglio se avessi escluso anche la connessione in WiFi che ho utilizzato per trasmettere le glicemie in rete. In questo caso, Glimp funzionerebbe lo stesso, allarmi compresi.
28 aprile 2016, ore 12.00 – THE END
Dopo due settimane di onorato servizio il sensore esala il suo ultimo respiro. E’ facile staccarlo. Ora il mio compagno in questo viaggio particolare e strano sotto certi punti di vista, è diventato nel mio palmo un semplice cerchio rivestito di plastica bianca. Testimone di questa bella esperienza e della nascita di uno strumento nuovo e potente, un’alternativa utile per chi ha bisogno di avere sessioni in CGM anche con il sistema FreeStyle Libre.
CONCLUSIONI
Il sistema utilizzato non è ovviamente ancora “per ogni occasione” ma, oltre ad essere il primo del suo genere, consente di monitorare con costanza la glicemia in tutte le nostre sessioni aerobiche e anaerobiche. Non ci possiamo pronunciare sulle attività acquatiche, come spinning acquatico, pallanuoto e tutti gli altri sport non “integralmente immersivi”, semplicemente perché non abbiamo a disposizione uno smartphone NFC impermeabile certificato. Inoltre questo che abbiamo sperimentato è un sistema scomodo per la notte. Per il momento questo test, unico nel suo genere, è indubbiamente molto promettente e non bisogna dimenticare che prosegue la miniaturizzazione dei dispositivi. Basti pensare che stanno arrivando sul mercato i primi smartwatch con lettore NFC integrato. Il primo è già uscito: è il Sony Smartwatch 3 swr50. Quindi invece dello smartphone, sarà sufficiente collocare sopra il sensore FreeStyle Libre lo smartwatch. DeeBee Italia vi lancia un proposta: chi sarà tra i nostri lettori il primo a documentare una sessione di Libre NFC mediante smartwatch? Attendiamo le vostre foto!
Qualche giorno fa abbiamo parlato di LimiTTer che, insieme a Glimp, sarà il secondo sistema a trasformare Libre in un CGM con gli allarmi. Nell’attesa che venga rilasciato il progetto di LimiTTer, non resta che divertirvi con questa versione sperimentale di Glimp che trasforma Libre in un CGM. Noi di DeeBee.it in collaborazione con CTapp abbiamo pensato di metterlo a disposizione per tutti. Prima di utilizzarla, però, vi consigliamo di leggere attentamente le seguenti raccomandazioni.
SCARICA GLIMP CON CGM (APP SPERIMENTALE)
RACCOMANDAZIONI
Questa app è altamente sperimentale. In merito al suo utilizzo, facciamo presente che:
- Lo smartphone si surriscalda durante l’utilizzo; alcuni modelli si scaldano parecchio.
- La durata della batteria dipende dallo smartphone e dalle funzionalità attivate, e può variare dalle 2 alle 8 ore. Probabilmente, in caso di utilizzo durante una sessione di allenamento, la disabilitazione dei servizi WiFi, GPS e Dati (3G, ecc.) aumenta la durata della batteria. In caso di necessità di trasmissione delle glicemie a Nightscout in remoto, suggeriamo di collegare lo smartphone NFC con Glimp in tethering ad un secondo smartphone che ha la connessione dati, piuttosto che utilizzare la SIM direttamente sullo smartphone NFC. Nel caso di sessioni estese, suggeriamo l’utilizzo di un Battery Pack.
- Lo schermo dello smartphone deve rimanere rigorosamente acceso a causa delle specifiche di Android: NFC funziona solo con smartphone acceso e sbloccato. Quindi, se lo schermo non dovesse rimanere acceso, consigliamo l’utilizzo di un’app adatta allo scopo, come per esempio l’app Screen On.
DISCLAIMER
La versione di Glimp presentata in questo articolo non è ufficiale, non è stata creata da Abbott, è altamente sperimentale e non rilasciata ufficialmente nel Google Play Store. DeeBee Italia e CTapp non si assumono nessuna responsabilità per eventuali danni provocati dalla succitata app. L’utilizzo di questa app è a rischio e pericolo dell’utilizzatore, che ha piena responsabilità di ogni implicazione derivante dal suddetto utilizzo.
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Enjoy!
Salve,
ho già provato lo Sony Smartwatch 3 SWR50, ma non funziona,
poichè negli smartwatch vi è installato Android Wear, cioè una versione ottimizzata di android.
Infatti, si installa l’applicazione Glimp, ma è “impoverita” appare solo l’icona in alto a sinistra i caratteri del gafico sottosopra,
ma cosa peggiore è che non rileva il parametro o glucosio,
infatti, all’avvio dell’applicazione per la prima volta, appare un messaggio: Glimp necessita di NCF, lo smartwatch non è abilitato.
Ciao Antonino, mi stavo informando proprio in merito alla questione da te sollevata. Per abilitare tutto il comparto NFC occorre installare una ROM alternativa sullo smartwatch. Qui la procedura rivista per un minore consumo di batteria (anche se la descrizione non è ancora stata aggiornata): https://www.xda-developers.com/xda-external-link/enable-nfc-on-sony-smartwatch-3/
Ciò fatto, occorre poi fare le prove del caso. Quello è solo il primo passo. :)
Ciao Fabrizio!
Innanzi tutto, sei un grande, e grazie per avermi risposto.
Vediamo se l’unione delle nostre forze, riusciremmo nel nostro intendo….
Si, purtroppo è il primo passo, ma vi sono alcune complicazioni,
cioè, anche se si riuscisse ad attivare l’ NFC del wear,
il fattore limitante è che non riuscirà a comunicare con lo smartphone in bluetooth,
cioè, riceve dal sensore tramite NFC, successivamente il segnale lo dovrebbe trasmettere al telefono un bluetooth,
quindi dovrebbe funzionare sia come RX che come TX,
ma che purtroppo comunica con lo smartphone sempre in NFC, quindi ogni qualvolta dobbiamo avvicinare il telefono ad una distanza di non oltre 5 cm !
E così facendo non ha senso leggere dal sony smartwatch .
Mi son informato bene, e purtroppo ancora la devono concepire una cosa del genere, che haime… non la faranno mi sà, perchè i produttori dei smartwatch, sono i medesimi degli smartphone e quindi “sopperiranno” il mercato dei cellulari,
cioè andrà contro loro interesse a livello commerciale….
Invece, io ho avuto un altra idea! è questione di pochi giorni tempo che mi arriva e ti faccio sapere;
un lettore NFC antenna esterna per smartphone,
quindi in questo caso un estensione dell’antenna esistente del cellulare ( anche se non ha NFC lo convertisce),
ho preso quello con cavo jack da 3,5″, e acquistato un cavo da 1 metro.
Quindi, si tratta di un dispositivo di 3 mm di spessore x 60 mm x 4 mm quasi come lo smartwatch ( avevo pensato di togliere il cinturino e appiccicarlo con il bioadesivo nel sensore ), quest’antenna a sua volta pure incollata nel sensore, quindi anche sotto la maglia in modo indiscreto, a differenza della fascia da braccio che ospita l’ingombrante smartphone,
il cavo che può arrivare nella tasca della camicia o pantaloni.
Se ci riesco, successivamente, farò quello che comunica con lo smartphone wireless in bluetooth, solo che è un pò più ingombrante…
A presto.
:yahoo: grazi per qst prove!
peccato vada solo con smartwatch android :unsure: wear
Ciao,
ho letto questa recensione, è molto interessante, sono una persona tecnologica e sono alla ricerca di una vita semplice e ‘sportiva’.
Avrei una domanda per voi:
“Uno smartphone con funzione NFC
Un lettore ufficiale FreeStyle Libre
Un sensore FreeStyle Libre”
Lo smartphone con funzione NFC può leggere sul sensore FreeStyle Libre senza dover possedere un lettore ufficiale di FreeStyle Libre?
Attendo una vostra risposta! Grazie tante!
Demetrio – look here… https://www.deebee.it/?p=6148
Scusate ma perchè freestyle non crea un sensore che possa trasmettere le glicemie via bluetooth con il lettore o qualsiasi smartphone accoppuato con esso?