Centri estivi: possono rifiutare l’iscrizione a causa del diabete?

Riceviamo e pubblichiamo il quesito posto da E.A., nostra lettrice e mamma di una bimba affetta da diabete mellito 1.

Buongiorno. Ho provato ad iscrivere telefonicamente mia figlia di 6 anni al grest (centro estivo)  organizzato dalla parrocchia. L’iscrizione è stata rifiutata, telefonicamente, a causa del diabete, o meglio dell’impossibilità da parte del coordinatore di garantire la puntuale somministrazione della merenda preparata da noi alla bimba. Non può, dice assumersi la responsabilità delle conseguenze dell’eventuale mancato spuntino della piccola….
Mi domando se è ammissibile il rifiuto dell’iscrizione ad un attività aperta al pubblico a causa della malattia… Che diritti abbiamo in merito all’iscrizione a corsi etc… E’ possibile precluderci l’accesso e dobbiamo quindi dipendere dal “buon cuore” dell’organizzatore o abbiamo qualche tutela in merito? Mia figlia possiede sia l’attestazione di invalidità, sia quella relativa alla 104 art.3 comma 3
Grazie anticipatamente della risposta che vorrà darmi.


L’AVVOCATO RISPONDE

Gentile Signora,
il rifiuto, sia pur orale, comunicatoLe dalla parrocchia, di fatto costituisce a mio parere una violazione del diritto di un minore invalido e portatore di handicap grave ex art 3 comma 3 Legge 104/92 a non partecipare alla vita sociale e di relazione, sia essa pure svolta in occasione di una partecipazione ad un campo estivo
“parrocchiale”.

Le finalità della legge sono chiare in tal senso. La legge non opera distinzioni tra pubblico e privato, sicché devono essere permessi l’accesso e la partecipazione ad ogni attività anche ludica o ricreativa, anche con gli ausili predisposti dalla legge (accompagnatore).

Il rifiuto di non far partecipare il minore al campo estivo, sul presupposto che la parrocchia non si ritenga responsabile (di controllare) che il minore faccia o non faccia merenda ad orario prestabilito, è a mio parere infondato oltre che discriminante.

La parrocchia è ente non associativo non commerciale, ma non per questo può sottrarsi, essendo comunque un soggetto giuridico riconosciuto dallo Stato italiano, alle leggi e alla responsabilità, sia civile, sia penale, del suo rappresentante legale, cioè il Parroco.

Le consiglio, però, di scrivere, significando il suo diritto e il rifiuto oppostole oralmente, anche al Vescovo, per conoscenza, onde ottenere risposta scritta.
Sono convinto che la situazione possa essere compresa e risolta senza necessità di adire tutele legali.

Cordialità.
Avv. Umberto Pantanella

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