Veneto, meno vincoli per ottenere i sensori glicemici dal SSN

Un passo avanti verso l'equo accesso ai presidi medici. In arrivo i sensori associati anche ad Accu-Chek, OmniPod per i microinfusi e le cannule sottocutanee I-port Advance e Insuflon.

Cambiamenti in vista per i bambini e alcune fasce di adulti diabetici residenti nel Veneto. Il 27 maggio 2016  è stato reso noto l’ultimo Protocollo regionale in materia di terapia con microinfusori che introduce importanti novità.

D’ora in poi i dispositivi per il monitoraggio continuo della glicemia potranno essere concessi in abbinamento anche con microinfusori in sistema associato e non solo integrato come prima.  In altre parole, fino a ieri chi utilizzava un microinfusore poteva ottenere dal SSN il sensore che “parlava” nativamente con il microinfusore, e questo tagliava fuori tutti pazienti il cui microinfusore non possedeva un sensore dedicato. Oggi invece il vincolo è stato reso più morbido: chi ha un microinfusore potrà ottenere un sensore, anche se non abbinato nativamente con il microinfusore in possesso. Ciò apre a nuovi scenari come, per esempio, alla prescrivibilità del sensore a chi usa OmniPod. 

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La nuova normativa riguarda sia bambini sia adulti e in tutti e due i casi si tratta di tipologie specifiche di pazienti, come da protocollo regionale.

PAZIENTI PEDIATRICI (ALLEGATO B2)

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PAZIENTI ADULTI (ALLEGATO A2)

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Il problema della fornitura dei dispositivi per il monitoraggio continuo resta molto sentito soprattutto per i genitori con bambini piccoli affetti da diabete. Queste sono solo due delle testimonianze arrivate in redazione dal Veneto:

Mia figlia è diabetica da quasi 2 anni e in questo lasso di tempo, a causa dei protocolli regionali in vigore all’epoca, ho sostenuto le spese per l’acquisto per le  cannule sottocutanee (gli I-port) e per il sensore Dexcom. In Veneto infatti entrambi per la mia bimba non erano previsti, in particolar modo il sensore, in quanto non utilizzavamo la terapia con microinfusore. Anche in questo caso però era concesso solo in caso di sistema integrato, infatti da ottobre 2015, cominciando la nostra avventura con Animas Vibe (che comunica con il sensore Dexcom) il nostro conto in banca ha trovato respiro.

Per chi usava OmniPod o Accu-Chek, microinfusori non integrati con alcun tipo di sensore, la situazione è sempre stata ben diversa.

Dopo l’esordio ho iniziato a leggere, sono entrata in questo mondo così poco familiare. Mi sono avvicinata pian piano alla tecnologia, incuriosita dalle potenzialità del sensore; le manine di Davide erano così rovinate, le prove glicemiche erano veramente troppe ed era così difficile capire l’andamento giornaliero. Mi muovevo un po’ a naso, come un funambolo alle prime armi, ma non ero soddisfatta e le glicate confermavano un lavoro approssimativo. Volevo qualcosa di più per Davide e così mi viene fatto provare per una settimana il sensore Dexcom G4. Fu più che sufficiente per capire che ti trattava di uno strumento eccezionale, peccato che la Regione non preveda sensori per i “pennuti” (usavamo ancora le penne…). Non mi sono abbattuta, ho affrontato la spesa e ho deciso di vivere con mio figlio questa nuova avventura! La mia strada continuava intanto verso l’interesse per il microinfusore, da 6 mesi Davide usa OmniPod e chiedete a lui: non tornerebbe mai indietro!!! Ora l’ultimo pezzetto del puzzle sta per sistemarsi, pare che la Regione abbia approvato l’uso del sensore anche con altri microinfusori, come OmniPod. Era ora!! Questi strumenti sono dei grandi alleati!! Parola di mamma!!

Prescrivibilità delle cannule sottocutanee per la somministrazione di insulina

Oltre ai sensori, il nuovo protocollo prevede la fornitura anche di I-port Advance e Insuflon per alcune categorie di pazienti diabetici come si legge nel modello B6 relativo alla richiesta di fornitura:

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L’allegato B riporta:

“Le cannule sottocutanee sono porte di accesso per iniezioni ipodermiche indicate nei pazienti che si somministrano (o ai quali sono somministrate) più iniezioni quotidiane di farmaci, compresa l’insulina. […] considerato che il dispositivo può rendere più agevole la somministrazione di insulina, si ritiene di riservarne l’utilizzo per le tipologie di pazienti di seguito riportate:
– bambini con età < 6 anni che effettuano più di 4 somministrazioni di insulina/die;
–  bambini/adolescenti con età < 18 anni agofobici che sono inseriti in un percorso strutturato che porta all’uso del microinfusore.”

Non ci sono novità invece sulla prescrivibilità del sensore nei casi di terapia multiiniettiva. Ci auguriamo che al più presto venga parificato l’accesso lasciando la decisione al medico, come si chiede a gran voce da migliaia di persone attraverso la petizione lanciata il 10 marzo.

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Da Padre a padre, dico grazie all'autore per aver fatto sorridere la mia bambina. Ci ha relagato uno sprazzo di magia

Ho pianto nel vedere la mia bimba felice  di leggere di una bimba come lei
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