Il tanto atteso giorno, innesto e raccomandazioni Giovedì 23 marzo - ore 12.30
Ho voluto fare il gentiluomo, com’è giusto che sia. Prima di me il sensore Eversense è stato impiantato alla mia “socia” in quest’avventura. L’attesa, di ben sei minuti, mi è sembrata infinita. Mi ha fatto ripensare al tempo degli esami, quando aspetti fuori il tuo turno e le ore non passano mai.
Una volta entrato in sala invece, il tempo è volato. Ci sono voluti soli 3 minuti e 50 secondi per fare tutto. Semplicissimo, indolore grazie all’anestesia locale. Non immaginavo certo che ci sarebbe stato uno staff composto da così tante persone. Tra i tutor arrivati in Italia appositamente per l’innesto di oggi, ce n’è una affetta da diabete di tipo 1 che sta testando l’Eversense. Lei però porta al braccio la seconda generazione di trasmettitore, quello che forse dovrei provare io più in là.
Una striscia di sutura e un cerotto idrorepellente sopra. Tutto qui la parte visibile sul mio braccio. Ma forse era molto più visibile la mia emozione. Un misto difficile da descrivere in poche righe.
Per le prime 24 ore non dovrò metterci sopra il trasmettitore perché il piccolo taglio deve cicatrizzare. Ho saputo che il piccolissimo Eversense, è rivestito di un materiale simile a quello che si usa per le lenti a contatto, proprio per evitare eventuali irritazioni e infiammazioni. Poi dovrò avviare il sensore e fare la prima calibrazione.
Lo schema per le 4 calibrazioni, da eseguire entro le prime 36 ore con la misurazione capillare, è il seguente:
- La prima calibrazione a 24 ore dall’innesto
- La seconda dopo 2-12 ore dalla prima
- La terza dopo 2-12 ore dalla seconda
- La quarta dopo 2-12 ore dalla terza
Durante il training ci hanno spiegato che l’assestamento avviene dopo uno/due giorni da quando iniziano le calibrazioni, ma tendenzialmente il sensore diventa affidabile già dalla seconda calibrazione.
Le uniche raccomandazioni che ci hanno dato riguardano il contatto con l’acqua. Per una settimana niente piscina e nelle prime 48-72 ore non dovrei bagnare il punto dell’innesto. Proprio per evitare di bagnare il piccolo taglio, hanno applicato sopra il cerotto idrorepellente.
Durante questa fase osservativa, l’app che ho scaricato sul mio smartphone, alla quale il trasmettitore invierà le glicemie, non prevede la condivisione diretta dei miei dati. Quindi non ho follower anche per un discorso di privacy; sono un paziente senza nome e cognome, ma identificato con un apposito codice. Il professor Agostino Gnasso e la professoressa Concetta Irace che mi seguono, potranno accedere al portale con le mie credenziali.
Ora che ho sul braccio sinistro questa meraviglia della tecnologia, frutto dell’incredibile lavoro di una startup americana, già penso al 29 giugno. In quella data dovrei togliere questo sensore. Ma credo proprio che il suo posto lo prenderà un altro, quello con la fase osservativa di sei mesi.
IL VIDEO DELL’INNESTO ESEGUITO IN SALA OPERATORIA
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