Abbiamo intervistato la Dott.ssa Ivana Rabbone, medico pediatra presso il Centro di Diabetologia Pediatrica dell’ospedale Infantile Regina Margherita della Città della Salute di Torino.
Inizierei dal momento forse più incisivo e traumatico: l’esordio. L’aspetto emozionale immagino che sia simile per tutti i genitori. Quello che abbiamo notato di diverso è l’approccio alla tecnologia sia da parte dei genitori sia dei vari centri e medici. Ci sono dei protocolli da seguire in questi casi o ogni medico giudica secondo la singola situazione, secondo il bambino o i genitori che si trova davanti? Per dirla in altre parole :gestione da subito con sensori e micro o meglio prima penne e glucometro?
“Sicuramente all’esordio è importante che il diabetologo scelga sulla base della singola situazione, tenendo presente il delicato momento in cui il paziente e la sua famiglia si trovano. Le famiglie all’esordio non sempre sono pronte per affrontare troppi nuovi argomenti. L’unica eccezione può essere rappresentata dai bambini molto piccoli in cui l’età fa la differenza per la scelta della tecnologia che risulta essere necessaria (ma anche in questo caso ci possono essere delle eccezioni). Bisogna anche considerare che l’uso avanzato della tecnologia va gestito nei Centri diabetologici di riferimento e quindi con esperienza nell’utilizzo della stessa”.
Ci sono tempi da rispettare nell’eventuale passaggio?
“Dipende dalla preparazione anche emotiva del paziente e della famiglia. Spesso la fretta non dà buoni risultati”.
Secondo Lei, come incide sulla gestione quotidiana e poi a lungo termine l’utilizzo dei sensori? Parlo sia di sensori a monitoraggio continuo sia di Libre, che in questo si differenzia.
“Il monitoraggio glicemico in continuo (Dexcom o Enlite) rappresenta un valore aggiunto per la terapia sia con microinfusore che con penne. La possibilità di conoscere i trend e soprattutto di avere allarmi può dare utili indicazioni per gestire la terapia oltreché essere fondamentale per avvisare in caso di ipo o iperglicemie. Utilissimo nella gestione dei bambini piccoli in particolare in età pre-scolare. Libre è un’altra cosa, non è un monitoraggio in continuo in real time ma un “sensometro”. Non dà allarmi. Poco utile nei bambini piccoli tranne per l’unico vantaggio di togliere un po’ di glicemie (ma non tutte), mentre può essere molto utile negli adolescenti che non vogliono fare i controlli della glicemia capillare e che quindi in altro modo non si controllerebbero. In questi pazienti il vantaggio risulta essere enorme”.
Nei vari forum virtuali, che in qualche modo sono ormai proiezione di quello che succede nella vita reale, si discute molto sulla “dipendenza” (mi passi il termine) o ansia che possono creare i sensori e ancora di più il controllo da remoto delle glicemie del bambino. D’altro canto, molti ritengono che proprio il sensore dia loro molta più tranquillità. Per esperienza, lei cosa consiglierebbe a un genitore?
“Ad un genitore di bambino piccolo consiglio l’utilizzo del sensore. Nei bambini più grandi lo consiglio sulla base dell’indicazione clinica e della motivazione anche del paziente a portarlo”.
Conosce il sistema Nightscout? Cosa ne pensa?
“Utile e geniale sistema di monitoraggio in remoto. Tuttavia credo che tutti i sistemi in remoto approvati da organismi di controllo siano più affidabili e sicuri soprattutto per la loro divulgazione, rispetto ai sistemi fai da te per quanto geniali. Non sempre tutti i frequentatori del Web sono in grado di discriminare e poi operare in maniera sicura sul proprio figlio”.
Tra i genitori del vostro centro ce ne sono che utilizzano questo sistema di controllo a distanza? Loro cosa ne pensano?
“Sì, già molti pazienti e si trovano bene. Tuttavia consiglio loro sempre di valutare e decidere sempre in funzione della sicurezza del proprio bambino”.
Fino a che età, secondo lei, sarebbe meglio usare questi sistemi? Potrebbe forse, con il passare degli anni, rendere il bambino meno autonomo?
“Saranno i bambini stessi a deciderlo e dipenderà dall’intelligenza dei genitori accettare di essere meno intrusivi possibile pur mantenendo la supervisione”.
Quale abbinamento consiglierebbe? Per es. Libre-Omnipod/ Dexcom- Animas Vibe (a parte Enlite che si collega solo a Medtronic). Anche questo dipende dall’età del bambino?
“Sì e dalla situazione singola”.
Ci può anticipare qualche ultima novità in arrivo nel campo dei sensori e microinfusori?
“Sensori sempre più affidabili e accurati (G5 e G6), miniaturizzati (google sensor) e impiantabili (senseonic) per non parlare poi del pancreas artificiale”.
Lei era tra i medici che hanno partecipato al trial di Bardonecchia a settembre di quest’anno. Ci può raccontare qualcosa su questa esperienza e sui risultati ottenuti?
“Ottimi risultati per quanto attiene la fattibilità anche su bambini piccoli (5-9 anni) e la sicurezza. Riduzione significativa delle ipoglicemie e buon controllo delle iperglicemie soprattutto nel periodo notturno”.
Quali saranno i passi successivi relativi al pancreas artificiale?
“Sperimentazione nei bambini at home nel periodo notturno”.
Immagino che sia ancora difficile fare previsioni sui tempi. Ma forse Lei ha qualche idea in più sui tempi necessari per l’introduzione di questo strumento?
“Sicuramente nei prossimi 3 anni avremo delle belle sorprese”.
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