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«A scuola nessun insegnante si occupa della patologia di mia figlia, diabetica»

In merito ai recenti dibattiti inerenti alle Linee Guida sulla somministrazione dei farmaci a scuola, riceviamo e pubblichiamo questa lettera di E.P., nostra lettrice e mamma di una bambina diabetica.

Buongiorno, sono la mamma di una bambina di 10 anni alla quale, circa tre anni fa, hanno diagnosticato diabete tipo 1. Da quando la bimba si è ammalata sono rimasta a casa dal lavoro; ora pero’ ho dovuto ricominciare a lavorare per esigenze personali. Fino ad oggi, in occasione del rientro scolastico, mi recavo a scuola per somministrare l’insulina alla bimba. Con il nuovo lavoro non riesco più ad avere orari fissi pertanto mi è particolarmente difficile e a volte impossibile andare a scuola per la somministrazione. Purtroppo non ho familiari che possano venire in mio aiuto in tal senso. La bambina è in grado di farsi l’iniezione da sola, ma a scuola non si sente tranquilla se non c’è qualcuno che verifica il dosaggio di insulina in rapporto alla glicemia. Ho provato a domandare al Centro di Assistenza Domiciliare se fosse possibile richiedere una persona che mi sostituisca una volta a settimana per questa necessità, ma nessuno sa dirmi nulla. Le insegnanti a scuola hanno la facoltà di esonerarsi da questa incombenza e, nel mio caso, nessuno si è offerto volontario (tant’è che ho dovuto seguire la bambina anche durante le gite scolastiche), per cui non ho aiuto in tal senso. La mia domanda è: come può fare un genitore lavoratore in questo caso? A chi posso rivolgermi? Se sottopongo la questione al Dirigente scolastico, posso far leva su qualche norma, regolamento o altro?

Aggiungo che la bimba ha la 104 dall’8/10/2004. Percepisce indennità di frequenza e sul verbale di accertamento dell’invalidità civile (art. 20 L. 3/8/2009 n. 102) è scritto: valutazione proposta dal CML: “Minore invalido con difficoltà persistenti a svolgere i compiti e le funzioni proprie della sua eta’ (L.118/71 L.289/90) – indennità di frequenza. Alla fine del verbale c’è scritto: VERBALE DEFINITIVO AI SENSI DELL’ART. 20 COMMA 1 L. 3/8/2009 N. 102.

Ringrazio anticipatamente e porgo distinti saluti.

E.P.


L’AVVOCATO RISPONDE

Gentile Signora,
le norme prevedono per il minore dichiarato invalido con difficoltà persistenti a svolgere i compiti e le funzioni proprie della sua età (L. 118/71 e L.289/90) alcune forme di assistenza, quali i permessi retribuiti e i congedi straordinari.
Tali misure consentono di prestare assistenza al minore, come nel caso della somministrazione dell’insulina.
Lei riferisce che la bambina è in grado di somministrarsi la dose in autonomia, ma sarebbe preferibile che in questa operazione fosse confortata da qualcuno, nella scuola, non potendo attendere a questa attività di controllo, né Lei né un Suo familiare.
Alla luce della normativa vigente, mi spiace doverLe rispondere che non esiste per il personale scolastico alcun obbligo di somministrare a scuola farmaci agli alunni.
Nel suo caso Lei dovrebbe formalmente inoltrare alla scuola una richiesta in tal senso ed attendere che la scuola, volontariamente, presti la sua disponibilità.
In concreto, presentata la richiesta, il Dirigente scolastico, previa individuazione dello specifico intervento da effettuare, e valutata la gravità della richiesta, presterà consenso, sempre ove raccolta la disponibilità del personale interno alla scuola (che non è obbligatoria).
E’ stabilito che i Dirigenti possono stipulare, nell’ambito dell’autonomia scolastica, accordi e convenzioni con altri soggetti istituzionali del territorio, o di rivolgersi ai competenti assessori al ramo, come avviene nel caso in cui non sia presente personale scolastico disponibile e formato alla somministrazione di farmaci.
Il Dirigente scolastico, ricevuta la richiesta è tenuto a  verificare “la disponibilità degli operatori scolastici in servizio a garantire la continuità della somministrazione di farmaci” e  deve individuare chi tra il personale scolastico, resosi eventualmente disponibile ad assolvere tale compito, sia in possesso dei requisiti richiesti, cioè di aver seguito corsi di pronto soccorso.
Ove tutto ciò non sia possibile (mancanza di convenzione o di personale abilitato e disponibile) il Dirigente dovrà “darne comunicazione formale e motivata ai genitori o agli esercitanti la potestà genitoriale e al Sindaco del Comune di residenza dell’alunno per cui è stata avanzata la relativa richiesta”.
Fin qui Le Linee Guida e le Raccomandazioni cui i dirigenti scolastici si uniformano, tenuto conto che che il diritto all’educazione e all’istruzione contenuto nell’art. 12 della stessa Legge n.104/1992 è prioritario.

Le fonti sono:
1) le Raccomandazioni del 2005 emanate dal Ministro dell’istruzione e dal Ministro della Salute, (Nota prot. n. 2312 del 25 novembre 2005 – Dipartimento per l’istruzione  Prot. n. 2312/Dip/Segr del   25 novembre 2005, Oggetto: Somministrazione farmaci in orario scolastico: “Questo Ministero, d’intesa con il Ministero della Salute, ha predisposto l’allegato Atto di Raccomandazioni contenente le Linee guida per la definizione di interventi finalizzati all’assistenza di studenti che necessitano di somministrazione di farmaci in orario scolastico.
Le SS. LL. sono pregate di dare la massima diffusione del suddetto Atto e di svolgere ogni opportuna opera di sensibilizzazione perché le Indicazioni e le istruzioni contenute nello stesso trovino puntuale, corretta attuazione.Si ringrazia per la collaborazione”.
2) Le Linee Guida

Ne parli con fiducia al Dirigente scolastico, nella speranza che si possa trovare una soluzione anche fuori dall’ambito scolastico, e proponga la Sua richiesta motivata, cui dovrà necessariamente seguire una risposta.

Cordialità
Avv. Umberto Pantanella

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Diabete e bambino. Cosa succede quando mangiamo? La vera storia del cibo dalla bocca agli zuccheri, grazie al lavoro di Fata Insulina.

Da Padre a padre, dico grazie all'autore per aver fatto sorridere la mia bambina. Ci ha relagato uno sprazzo di magia

Ho pianto nel vedere la mia bimba felice  di leggere di una bimba come lei
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Nuova campagna informativa per la diagnosi precoce del diabete

Sembrerà incredibile eppure ancora oggi in Italia ci sono bambini e adolescenti che rischiano danni irreversibili o anche la vita per un esordio di diabete non riconosciuto oppure non trattato adeguatamente. Il fenomeno è talmente preoccupante da indurre la Società Italiana di Endocrinologia e Diabetologia Pediatrica a intervenire su due linee: una campagna d’informazione su larga scala e l’emanazione di nuove linee guida per il trattamento della chetoacidosi in ospedale.

La campagna, partita a gennaio di quest’anno, prevede la diffusione di materiale informativo nelle scuole e in circa diecimila studi di pediatri. Secondo i dati del Ministero della Salute in Italia le persone con diabete di tipo 1 sono circa 300.000 (18 mila sono i bambini e ragazzi) e l’incidenza di questa condizione è in aumento in tutto il mondo. Si calcola che il numero dei giovani e dei bambini ai quali viene diagnosticato il diabete di tipo 1 cresce del 3% ogni anno. Eppure molti genitori, insegnanti e anche pediatri non sono ancora in grado di riconoscere i sintomi dell’esordio. E proprio per evitare casi di esordio non riconosciuto dai medici come quello di Plinio o di tanti altri che non sono diventati di pubblico dominio, sono state elaborate queste linee guida.

In base ai dato raccolti dalla SIEDP in 68 centri di diabetologia italiani, almeno il 40% dei bambini arriva in Pronto Soccorso in fase di chetoacidosi, con il rischio che ne comporta.

“Alla chetoacidosi si può associare infatti un edema cerebrale che può essere fatale e si sviluppa di solito entro quattro-dodici ore dall’inizio del trattamento in urgenza in ospedale, anche se in alcuni casi compare prima o nei due giorni successivi – dice Mohamad Maghnie, presidente SIEDP –. Riconoscere e trattare correttamente in Pronto Soccorso la chetoacidosi è indispensabile per evitare complicanze che possono portare alla morte, come è purtroppo successo ad alcuni piccoli pazienti negli ultimi anni. Promuovere la diagnosi precoce è essenziale anche per evitare che i bimbi arrivino in ospedale con sintomi già molto gravi”

download2  Linee guida SIEDP

download2  Campagna d’informazione SIEDP

Diabete e bambino. Cosa succede quando mangiamo? La vera storia del cibo dalla bocca agli zuccheri, grazie al lavoro di Fata Insulina.

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Diabete a scuola: guide utili

L’inserimento a scuola dei bambini con diabete è sempre stato per noi oggetto di grande interesse (vedi mappa scuole). Ecco perché abbiamo cercato di raccogliere una serie di guide utili. Dalla “semplice” correzione di una ipoglicemia, al Documento Strategico che definisce in modo chiaro “chi deve fare cosa”. Questo documento, frutto di un lavoro comune delle Associazioni di volontariato (AGD Italia), Ministero della Salute e Ministero dell’Istruzione, dell’Università della Ricerca e i vari referenti regionali, prevede il coinvolgimento della figura apicale presente nella scuola: il dirigente scolastico. È proprio lui che deve ricevere dalla famiglia la segnalazione del caso di diabete e il relativo Piano Individuale di Trattamento diabetologico.

Se sei in possesso di altre guide “semplici e veloci”, mandale via email all’indirizzo info@deebee.it; sarà nostra cura aggiungerle in questa pagina.

downloadDocumento strategico per l'inserimento del bambino con diabete nella scuola
downloadRiconoscere e trattare ipo e iper
downloadRiconoscere le iperglicemie - opuscolo
downloadCorrezione ipoglicemia nei bimbi
downloadDomande e risposte per gli insegnanti
downloadEducazione fisica a scuola
downloadGestione dei pasti a scuola.
Tabella personalizzabile.
downloadGlicemie da sensore: cosa fare e quando.
Tabella personalizzabile.
downloadSpiegare il diabete ai bambini:
Coco torna a scuola
downloadLibro: 10 storie 100 bambini 1000 maestre
downloadAccordi regionali, regione per regione

 

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«Tommaso, discriminato a scuola a causa del diabete»

Sono passati pochissimi giorni da quando Antonio Cabras, Presidente Nazionale della Federazione Diabete Giovanile, ci aveva inviato un commento critico in merito alla tutela del bambino diabetico nelle scuole italiane. Oggi riceviamo e volentieri pubblichiamo questa lettera aperta di una nostra lettrice, Mariana Murru, mamma del piccolo Tommaso di 5 anni. Vivono a Carbonia, in provincia di Cagliari e sono vittime senza colpe della normativa vigente.

A Mariana  va tutto il nostro appoggio. E non solo. Noi della ONLUS DeeBee Italia ci impegniamo a segnalare il caso di Tommaso al Presidente della Federazione Diabete Giovanile e di seguire i successivi, sperati sviluppi.


“Trovo assurdo che nel 2016 mio figlio Tommaso non possa frequentare la SCUOLA MATERNA PUBBLICA in totale sicurezza, in quanto gli viene negato il primo soccorso in caso di ipoglicemia. Una misurazione capillare e la somministrazione di un succo di frutta per lui sono di vitale importanza.”

Questo è ciò che ho scritto sul mio profilo Facebook per denunciare quello che sta accadendo. Oltre la patologia di Tommaso (diabetico), mi ritrovo a dover fare i conti con una disinformazione e un’ignoranza pazzesca.

Ho coinvolto Sindaco, Vicesindaco, Assessore alla pubblica istruzione e dirigenti scolastici. La loro risposta è sempre la stessa: “Nessuno si prende la responsabilità di assistere Tommaso in caso di ipoglicemia. Le maestre non sono obbligate a farlo. Non c’è nessuna legge che le obblighi. Se il bambino sta male chiamiamo lei o l’ambulanza”.

Continuo all’infinito a ripetere che basta una semplice misurazione capillare e la somministrazione di un succo di frutta. Tommaso ha il diritto, come tutti gli altri bambini, di frequentare la scuola materna in totale sicurezza per tutelare la sua salute.

Tommaso senza un primo soccorso potrebbe incorrere in un’ipoglicemia grave, con conseguente perdita di sensi e coma ipoglicemico. In tal caso necessiterebbe l ‘uso del glucagone. Non ci voglio pensare. Non si deve arrivare a questo. Si può prevenire adottando delle semplici norme di sicurezza e un po’ di buon senso.

Ci vuole la giusta collaborazione tra scuola e famiglia per permettere a questi bambini di vivere una vita serena e il più possibile normale. Trovo assurda e inappropriata la posizione dei dirigenti scolastici. La trovo discriminante e trovo che ci sia molta più responsabilità nell’accogliere Tommaso alla scuola materna senza adottare delle norme sul primo soccorso per un bambino diabetico.

E’ ora di finirla!!!

E’ ora di tutelare questi bambini e le loro famiglie.

Non mi importa come… ma devono intervenire immediatamente.

La mamma di Tommaso.virgolette-chiuse


Invitiamo tutti i genitori con figli diabetici a partecipare al primo censimento nazionale delle scuole con alunni diabetici, inserendo l’opinione sulla scuola frequentata, come hanno già fatto Mariana e tanti altri.

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Presidente FDG a DeeBee.it: “Restano i problemi nella somministrazione dell’insulina a scuola”

Ha occupato titoli e pagine di vari giornali nazionali e locali il piano di intervento promosso dalla SIEDP (Società Italiana di Endocrinologia e Diabetologia Pediatrica) assieme al Coordinamento tra Associazioni italiane di aiuto a bambini e giovani con diabete (AGDI) e all’Italian Barometer Diabetes Observatory (IBDO).  Questo piano prende spunto da un altro documento di indirizzo del 2013 – redatto dal  Coordinamento delle Associazioni assieme ai Ministeri della Salute e dell’Istruzione – e delinea le principali indicazioni su “chi deve fare cosa a scuola e quando lo deve fare”, anzi su “chi dovrebbe fare cosa a scuola e quando lo dovrebbe fare”. Il condizionale è d’obbligo visto che fino ad ora il documento di indirizzo è stato percepito ufficialmente solo dalle Regioni Abruzzo, Umbria, Calabria, Sardegna e Sicilia. Tanto più che, non essendo una legge, ma un semplice documento di indirizzo, non sancisce assolutamente l’obbligo per il personale scolastico di somministrare farmaci o misurare la glicemia. Tutto resta come prima, su base volontaria e a discrezione di ogni insegnante o assistente.

Per capire meglio la situazione abbiamo interpellato il Presidente Nazionale della Federazione Diabete Giovanile Antonio Cabras. Solo qualche settimana fa lui ha indirizzato una lettera al Ministro per l’Istruzione, Università e Ricerca Stefania Giannini. Anche nel commento rilasciato appositamente per DeeBee, il presidente Cabras ci ribadisce il concetto e la richiesta della Federazione da lui guidata: delle politiche sanitarie del paese se ne deve occupare prima di tutto il Servizio Sanitario Nazionale.

“L’assistenza e la somministrazione dei farmaci agli alunni portatori di patologie croniche in ambito scolastico sono un problema complicato e di difficile soluzione. Le diverse circolari ministeriali in questi anni non hanno avuto esito positivo. Si conta che gli alunni diabetici nel nostro Paese siano circa 12.000. Nonostante gli sforzi per educarli ad essere autonomi e gestire correttamente il diabete, si riscontrano ancora molti problemi nella determinazione della glicemia e nella somministrazione dell’insulina. Affinché siano assicurate condizioni migliori occorre anche una corretta alimentazione nelle mense scolastiche, oltre che un controllo del pasto consumato dall’alunno; inoltre un adeguato svolgimento dell’attività fisica a scuola, costituendo questa parte integrante della terapia; ancora la gestione di eventuali crisi ipoglicemiche. Anche se il docente assolve pienamente ai suoi doveri, oltre che di insegnamento, di controllo di eventuali campanelli d’allarme, queste funzioni sono competenze del SSN, nato per tutelare la salute e non per soddisfare il prestigio di molti.
Il nostro Ministro della Pubblica Istruzione ha pensato bene di costituire un Comitato Paritetico Nazionale per le malattie croniche e la somministrazione dei farmaci a scuola, composto da rappresentanti del Ministero della Salute del MIUR, da Esperti, ecc…, che ha recentemente prodotto un documento sugli “Aspetti organizzativi e procedurali nella somministrazione dei farmaci per la continuità terapeutica e la gestione delle emergenze“. Il risultato in buona sostanza è che gli interventi previsti per i diabetici, gli asmatici, gli epilettici, vengano eseguiti in forma volontaria dal personale scolastico previa formazione, eludendo le norme di legge in materia art. 348 c.p. Certamente la corretta formazione del personale scolastico è la via attraverso cui si creano le condizioni per una serena e sicura vita scolastica sia per gli operatori scolastici stessi, che per l’alunno con diabete e la famiglia. Ciò non esaudisce i problemi e le necessità che si possono verificare, soprattutto là dove l’alunno non ha un’età sufficiente per operare autonomamente. La Federazione Nazionale Diabete Giovanile vorrebbe che in primo luogo fosse il SSN a guidare la salute delle persone, in questo caso degli alunni con diabete in ambito scolastico, e a guidare tutte le politiche sanitarie del Paese”

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Diabete a scuola: accordi regionali

In linea con la gestione territoriale della sanità italiana, anche i protocolli d’intesa, inerenti la gestione del bambino diabetico nelle strutture scolastiche, sono stati stilati a livello regionale.

La lista non è ancora completa. Qualora foste a conoscenza di un protocollo relativo ad una regione mancante nell’elenco, fatecelo pervenire al nostro indirizzo email: info@deebee.it

Clicca sulla mappa per scaricare il protocollo d’intesa della tua regione.

La seguente tabella riporta i protocolli d’intesa, regione per regione.

  
download

Linee guida nazionali - somministrazione farmaci a scuola

download

Documento strategico interministeriale di intervento integrato per l’inserimento del bambino diabetico a scuola

downloadAbruzzo
Protocollo d'intesa 
downloadBasilicata
Somministrazione farmaci a scuola 
downloadCalabria
Protocollo d'intesa 
downloadEmilia Romagna
Somministrazione farmaci a scuola
downloadFriuli Venezia Giulia
Somministrazione farmaci a scuola
download Lazio

Accordo SIEDP - Ufficio scolastico regionale:
"Linee di indirizzo per favorire l'inserimento a scuola del bambino con diabete"

downloadLombardia

Linee guida per favorire l'inserimento del bambino diabetico a scuola

downloadMarche

Piano integrato di assistenza e accoglienza del minore con diabete a scuola

downloadPiemonte
Protocollo d'intesa
downloadSardegna
Protocollo d'intesa
downloadSicilia
Protocollo d'intesa
downloadToscana

Servizio sanitario e Ufficio scolastico regionale: percorso per favorire l'inserimento del bambino con diabete nell'ambito scolastico

downloadToscana
Somministrazione farmaci a scuola
downloadUmbria

Protocollo di intesa fra la Direzione Sanità della Regione, la Rete materno-infantile e dell'età evolutiva e l'Ufficio scolastico regionale dell'Umbria

downloadUmbria
Somministrazione farmaci a scuola
downloadVal D'Aosta
Protocollo d'intesa
downloadVeneto
Somministrazione farmaci a scuola
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Mappa delle Scuole

Nido, Materna, Elementari, Medie, Superiori. 
Dove sono? E, soprattutto, come sono?

Tuo figlio ha il diabete e devi scegliere un istituto? Consulta la mappa e leggi le opinioni di chi ci è già stato!
Oppure, insegni in un istituto, hai già gestito scolari diabetici e vuoi dircelo?
O, ancora, tuo figlio già frequenta e vuoi inserire la tua opinione sull’istituto? Puoi farlo qui, scrivendo la tua esperienza o, ad esempio, specificare se usa il microinfusore o le penne, se ha il sensore o meno,  e/o quanto le insegnanti si sono rese disponibili.

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