Non mi interessa se mi chiedono che cos’è il sensore sul gluteo.
Mi interessa se il sensore sbaglia e mi manda fuori strada.
Non mi interessa dire che posso mangiare il gelato.
Mi interessa se dopo il gelato sto a 300 o a 60, mi interessa se sto a pezzi.
Non mi interessa farmi 100 insuline al giorno.
Mi interessa quando l’insulina non agisce.
Non mi interessano i tatuaggi con scritto “diabete tipo 1”.
Mi interessano le parole giuste su questa malattia.
Non mi interessa dire che ‘va tutto bene’.
Mi interessa ritrovarmi in ciò che dico.
Non mi interessano i titoloni sul giornale.
Mi interessa la ricerca vera.
Non mi interessano i lividi o i bozzi sulla pelle.
Mi interessa ciò che lo zucchero in eccesso fa al mio cervello.
Non mi interessano le liti tra le associazioni.
Mi interessa che stanotte un ragazzo (l’ennesimo) è morto per ipoglicemia notturna.
Non mi interessano le insuline miracolose.
Mi interessa la risposta del mio corpo.
Non mi interessa dimostrare qualcosa.
Mi interessa il valore della mia fatica.
Non mi interessa il futuro.
Mi interessa l’aprirsi del presente.

Ciò che mi interessa
BLOGGER > Luisa Codeluppi: "Il diabete 1 senza filtri" > Ciò che mi interessa