Un grido disperato

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È andato via un anno, indifferente si è trascinato con sé quello che mi ha portato via. E ora ne comincia uno nuovo, con un peso insopportabile, il peso di quello che già so che mi porterà via. E tu sei sempre qui signor D, con la tua superbia, con la tua arroganza, non capisci che non posso pensare a te, non voglio pensare a te perché devo essere lucida e pronta, invece tu mi annebbi la mente mi fai pensare a fatica, perché non hai pietà di me, neanche in questo momento. E con un 500 che mi batte nella testa, mi faccio 1000 domande, mi chiedo perché non l’ho mai resa orgogliosa di me e perché ai suoi occhi mi sono sempre sentita sbagliata. E non posso fare più niente posso solo aspettare… aspettare che il mio pianto soffocato diventi un grido disperato.

Diabete e bambino. Cosa succede quando mangiamo? La vera storia del cibo dalla bocca agli zuccheri, grazie al lavoro di Fata Insulina.

Da Padre a padre, dico grazie all'autore per aver fatto sorridere la mia bambina. Ci ha relagato uno sprazzo di magia

Ho pianto nel vedere la mia bimba felice  di leggere di una bimba come lei
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