lo so che sei seduto qui accanto a me, signor D. e lo sento che mi osservi. Ti stai chiedendo cosa succede, ti chiedi perché sono così incazzata, angosciata, ma stavolta non con te! Che c’è, non ti senti al centro dell’attenzione? Ti stupisce che non sia tu a spaventarmi così tanto? No, tranquillo, non cantare vittoria, non ho mica smesso di farti la guerra, ti odio sempre come il primo giorno, è solo che sono tanto stanca, e cerco di difendermi come posso. Ti ricordi quando ero ragazzina, che più ero arrabbiata e spaventata e più i miei capelli assumevano forme e colori tremendi? Ecco, i miei capelli rosa dovrebbero farti capire il dolore di questo momento. Perché non puoi essere sempre tu il centro della mia attenzione, perché c’è qualcosa ancora più cattiva di te, c’è qualcuno che ha bisogno delle mie attenzioni e non sei tu! Quindi per favore signor D, continua pure ad osservarmi ma ti prego stai zitto! Ho bisogno di silenzio, ho bisogno di capire cosa mi succede perché non lo so più. Non so più se sono la donna che indossa questa armatura o la bambina impaurita che ci si nasconde dentro.

I miei capelli rosa
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