Oggi è il 14 novembre, la giornata mondiale del diabete, ed io signor D. ti immagino lì, rintanato in un angolo, confuso e preoccupato perché ce l’abbiamo tutti con te, perché vogliamo tutti una cura definitiva, perché la tecnologia sta facendo passi da gigante. Se ci penso, il diabete che ho conosciuto per la prima volta quando ero bambina, è lo stesso diabete di adesso, ma rispetto a 28 anni fa, sono cambiata io, siamo cambiati tutti noi diabetici. Prima eravamo veramente disarmati, ma adesso contro di te signor D. siamo uniti e armati fino al collo. Mi ricordo ancora il mio primo glucometro che aveva il peso e la forma di un mattone e che per rilevare il valore della glicemia impiegava due infiniti minuti. Ricordo ancora le siringhe, le boccette di insulina, di tipo diverso, da miscelare. Oggi sicuramente le modalità sono cambiate, ma il diabete c’è sempre, è sempre lì, a fare il bello e il cattivo tempo. Tu signor D. sei sempre lì a cercare il nostro punto debole, ma fai bene a preoccuparti perché la cura prima o poi la troviamo e nel frattempo io continuo a combatterti, con il sensore che mi fa da scudo e con sempre attaccato addosso il microinfusore che è la mia spada.14

Tutti contro il signor D.
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