La pandemia da Coronavirus complica e ritarda l’impianto del tuo sensore Everesense? Non c’è da aver paura perché grazie a una particolare procedura, apparsa inizialmente nel gruppo statunitense Eversense, la vita del sensore sottocutaneo si riesce ad allungare in attesa del nuovo impianto.
Obiettivo
Estendere la durata del sensore ad oltre 180 gg SOLO per consentire una continuità d’uso in attesa del sostituto da impiantare. La procedura funziona solo se il sensore non è già scaduto, non è possibile riavviare dopo la scadenza.
Disclaimer: il sistema illustrato non è approvato e non è da intendersi come un sostituto del proprio diabetologo. Prima di utilizzarlo, chiedi al tuo medico.
Prerequisiti
1) Sensore sottocutaneo EversenseXL non ancora arrivato a fine vita utile
2) Disponibilità di uno smartphone di supporto – nello specifico io ho utilizzato un vecchio Motorola G6, con Android 6.0.1 – sul quale:
- andrà disattivata la rete cellulare (o eliminata la scheda SIM)
- andrà disattivato il WiFi
- andrà disabilitata la data/ora automatica e il fuso orario automatico
- andrà impostata una data successiva all’impianto (almeno 2/3 giorni dopo). Nel mio caso ho impostato come data nel passato il 17 agosto 2020, 30 giorni dopo la data dell’impianto reale.
3) App Eversense CGM presa da Google Play Store
Procedura
1) Disconnettere il trasmettitore dall’App Eversense CGM in esecuzione sullo smartphone principale, accedendo al menu Impostazioni e cliccando sulla voce Logout.
2) Disabilitazione del WiFi sullo smartphone di supporto. Dal pulsante Impostazioni, cercare la voce relativa al WiFi e agire sullo slider per disattivarlo, oppure utilizzare la gesture per aprire il menu di impostazioni rapide trascinando un dito dalla parte superiore dello schermo verso il basso.
3) Disattivazione Data e Ora automatica sullo smartphone di supporto. Dal pulsante Impostazioni, cercare il menu Data e Ora e disabilitare tutte le opzioni presenti. Impostare una data nel passato,
qualche giorno successivo alla data reale dell’impianto.
4) Spegnere il trasmettitore tenendo premuto il pulsante di accensione per circa 5 secondi; lo Smart Transmitter vibra una sola volta, dopodiché rilasciare il pulsante di accensione. Una spia arancione lampeggerà una volta, indicando che l’apparecchio è spento.
5) Accendere lo Smart Transmitter, tenendo premuto il pulsante di accensione per circa 5 secondi; lo Smart Transmitter vibra una sola volta, dopodiché rilasciare il pulsante. La spia luminosa lampeggerà una volta, indicando che l’apparecchio è acceso.
6) Avvio dell’app Eversense CGM e attesa del rilevamento del nuovo sensore
7) Incrociare le dita, perché a questo punto partiranno le 4 calibrazioni canoniche previste.
8) Verifica funzionamento. Nel mio caso ho dovuto attendere qualche giorno per ottenere nuovamente un allineamento perfetto tra valore del sensore e glicemia capillare.
Prove effettuate
Una delle prove effettuate è stata quella di capire l’impatto ottenuto abilitando il WiFi. Questo ha comportato la sincronizzazione dei dati letti dal sensore sul portale EversenseDMS. Occorre essere consapevoli che, se tali dati vengono acceduti da un medico, saranno di difficile comprensione e non si potrà fare neppure affidamento su tutti i valori aggregati, come ad esempio TIR, percentuali, media, calibrazioni, glicata stimata, ecc. in quanto, per lo stesso Transmitter e lo stesso sensore, per una determinata data, ci saranno due valori. Nella figura successiva, metto in evidenza come, ad esempio, per la giornata del 21 agosto 2020 ci sono due curve di punti, una rappresentata dai dati originari acquisiti nella data reale e i nuovi dati letti dal sensore riavviato (nella data virtuale).
Curiosità informatica
Si potrebbe pensare che l’abilitazione del WiFi possa essere utile per consentire ad esempio la navigazione Web. Purtroppo i browser moderni e i certificati di sicurezza non lo consentono più, segnalando data errata: mai aggiornarla, il sensore verrebbe immediatamente ritirato, rendendo vano il riavvio.
Spero che la prova possa essere utile anche ad altri. In bocca al lupo.
Alberto Scalise
con la collaborazione di Andrea Leuzzi
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