
Caldo e malattie: la correlazione - (deebee.it)
Le alte temperature possono peggiorare diversi disturbi. Ecco i consigli degli esperti per proteggere la salute in estate
Con l’arrivo della stagione estiva e l’aumento delle temperature, cresce l’attenzione verso l’impatto del caldo sulle patologie più comuni e gravi. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), l’esposizione prolungata a temperature elevate durante le ore più calde del giorno può scatenare non solo ipertermia e colpi di calore, ma anche aggravare malattie già esistenti.
L’attenzione ai segnali del corpo e l’adozione di misure preventive sono fondamentali per affrontare le sfide sanitarie legate al caldo estivo, specie per i soggetti più fragili. Le indicazioni dell’OMS e i consigli dei medici specialisti rappresentano un riferimento prezioso per tutelare la salute durante i mesi più caldi.
Le malattie aggravate dal caldo estivo
Il sistema cardiocircolatorio è particolarmente vulnerabile alle ondate di calore: il cuore è costretto ad aumentare la frequenza per contribuire alla regolazione della temperatura corporea, sottoponendosi a uno stress fisiologico significativo. La sudorazione intensa determina una perdita non solo di acqua, ma anche di sali minerali essenziali come sodio e potassio, elementi fondamentali per la corretta funzione cardiaca.

Per difendersi dal caldo, i pazienti cardiopatici devono adottare alcune precauzioni fondamentali, tra cui evitare di uscire nelle ore più calde (tra le 10 e le 14), mantenere un’adeguata idratazione evitando bevande disidratanti come alcolici e caffeina, limitare l’attività fisica intensa e indossare abiti leggeri e traspiranti.
Chi ha avuto un infarto o soffre di malattie cardiache congenite o coronariche è particolarmente a rischio di colpo di calore. La combinazione di perdita di sali minerali e aumento della frequenza cardiaca stimola la produzione di ormoni dello stress, aumentando ulteriormente il carico sul cuore. In questi casi, sotto stretto controllo medico, può essere utile l’integrazione alimentare per compensare le perdite indotte dalla sudorazione.
I pazienti affetti da diabete mellito, sia di tipo 1 che di tipo 2, sono particolarmente sensibili al caldo estivo. Le alterazioni del sistema sudoriparo tipiche del diabete possono compromettere la capacità del corpo di dissipare il calore attraverso la sudorazione, aumentando il rischio di colpi di calore.
Inoltre, la disidratazione favorita dal caldo accelera l’innalzamento dei livelli di glucosio nel sangue, creando un circolo vizioso che può condurre a episodi di iperglicemia e minzione frequente, con ulteriore perdita di liquidi. Paradossalmente, l’aumento della temperatura corporea può anche causare ipoglicemia, aumentando l’assorbimento di insulina.
L’aria calda e umida aggrava le condizioni di chi soffre di asma, causando irritazione delle vie aeree e broncospasmo, che si manifesta con costrizione toracica e difficoltà respiratorie. Anche la broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) e la fibrosi polmonare idiopatica tendono a peggiorare con l’aumento dell’umidità, poiché l’aria più pesante richiede uno sforzo respiratorio maggiore.
Durante l’estate si registrano inoltre livelli più elevati di ozono, risultato della reazione degli inquinanti con il calore, che irrita ulteriormente le vie aeree, provocando infiammazione e broncocostrizione. La disidratazione, tipica dei periodi caldi, può seccare le mucose respiratorie, peggiorando la funzionalità polmonare.
Le ondate di calore rappresentano un fattore di rischio importante anche per la salute renale, soprattutto per chi è affetto da malattie renali croniche. L’esposizione prolungata a temperature elevate, unita a insufficiente idratazione e attività fisica intensa, può portare a insufficienza renale acuta, aumentando la morbilità e la mortalità. Anche se l’ipertensione e il diabete sono le cause più comuni di insufficienza renale cronica, il caldo può rappresentare un fattore scatenante o aggravante della funzionalità renale compromessa.