
La mia ricetta di spaghetti con tonno - deebee.it
Riconosciuti dall’Accademia Italiana della Cucina, gli spaghetti al tonno alla bolognese sono una variante storica che unisce cipolla, pomodoro e tonno sott’olio in un piatto sorprendente.
Al centro dell’attenzione non c’è il classico ragù, ma un piatto poco noto fuori dai confini cittadini: gli spaghetti al tonno alla bolognese. Sembra un ossimoro, eppure questa ricetta è stata ufficialmente riconosciuta come piatto della tradizione dall’Accademia Italiana della Cucina, che l’ha inserita nei suoi archivi dopo averne raccolto fonti orali, ricette manoscritte e testimonianze familiari. Una pietanza che racconta la città da un altro punto di vista, dove il tonno sott’olio prende il posto della carne, senza rinunciare a quella struttura ricca e profumata che è tipica delle tavole emiliane.
Le origini casalinghe del piatto: un’alternativa bolognese che risale a tempi lontani
Nessun effetto scenico o rivisitazione gourmet: la versione bolognese degli spaghetti al tonno nasce dalla necessità e dalla pratica. Nelle case, soprattutto nel secondo dopoguerra, il tonno conservato era un bene prezioso, versatile e facilmente reperibile. Veniva spesso impiegato per sostituire la carne nei primi piatti, soprattutto quando quest’ultima mancava. Da qui prende forma una preparazione costruita sulla dolcezza della cipolla, sulla pienezza del pomodoro e sulla sapidità equilibrata del tonno.

A rendere particolare questa ricetta non è solo la semplicità degli ingredienti, ma l’equilibrio tra i sapori. La cipolla rosata di Medicina, tagliata fine e cotta lentamente in olio extravergine d’oliva, regala una base dolce e vellutata, che richiama altri piatti tipici come il Friggione bolognese. I pomodori maturi o, in alternativa, i pelati, vengono aggiunti alla cipolla ormai trasparente, cotti lentamente per almeno mezz’ora fino a ottenere un sugo denso e ben legato.
È in questo contesto che il tonno entra in scena: aggiunto solo alla fine, spezzettato con attenzione per non ridurlo in poltiglia, mantiene consistenza e dona contrasto. Niente spezie, niente aromi extra: bastano sale, cipolla, pomodoro e tonno per ottenere un sugo sorprendentemente armonico. Un piatto che non nasce per stupire, ma per nutrire con intelligenza e raccontare una città fatta anche di gesti quotidiani.
Ingredienti, passaggi e spirito del piatto: come si preparano davvero gli spaghetti al tonno alla bolognese
Per preparare quattro porzioni, servono 320 grammi di spaghetti, 180 grammi di tonno sott’olio, una cipolla rosata, 700 grammi di pomodori freschi o una scatola da 400 grammi di pelati, olio extravergine d’oliva e sale. Nessun ingrediente superfluo, nessuna decorazione.
Si parte dalla cipolla: va affettata sottilissima, quasi invisibile, e cotta a lungo con abbondante olio. La fiamma deve essere bassa, il tempo non va risparmiato. Quando la cipolla è completamente appassita, si uniscono i pomodori, tagliati a pezzi se freschi, o schiacciati con la forchetta se si usano pelati. Il sugo cuoce piano, prende corpo. Solo dopo 20-25 minuti, quando i liquidi si sono ridotti, entra il tonno, sgocciolato e mescolato piano.
Nel frattempo, gli spaghetti cuociono in acqua salata, vengono scolati al dente e conditi in una zuppiera, non direttamente in padella. È una scelta voluta: così si conserva il calore, si amalgama meglio e il piatto arriva in tavola bollente e profumato. Nessuna grattugiata di formaggio, niente basilico. Solo pasta e sugo.
Chi assaggia gli spaghetti al tonno alla bolognese per la prima volta resta spesso sorpreso. Non si tratta di una scorciatoia da studente o di un pasto veloce da mensa. È una ricetta radicata, che si porta dietro storie di famiglie, cucine modeste, creatività silenziosa. Rappresenta un lato meno noto della gastronomia emiliana, che sa valorizzare anche le materie prime più umili, trasformandole in piatti carichi di significato. Un’altra Bologna, fatta di gesti lenti e memorie di fuoco basso.