
Vacanze 2025, se non te le vuoi rovinare evita questa città - deebee.it
Non è Roma né Milano: ecco la città italiana dove si suda più. Da una classifica basata su milioni di dati questa è la città con il tasso di umidità più alto d’Italia. Ecco perché si suda più che altrove.
Quando si parla di afa estiva e giornate rese opprimenti dall’umidità, l’immaginario collettivo punta sempre sulle grandi città. Milano soffocata dallo smog, Roma arroventata dal traffico, la laguna di Venezia assediata da zanzare e caldo appiccicoso. Ma la nuova classifica pubblicata da Ilmeteo.it smentisce tutte le previsioni. I dati raccontano una realtà diversa. La città più umida d’Italia, dove si suda anche senza muoversi, non è una metropoli né un litorale turistico, ma una città del Nord-Est, spesso sottovalutata quando si parla di clima estremo: Treviso.
L’elaborazione, basata su oltre 100 milioni di dati incrociati provenienti dal Centro Meteo Europeo e dai principali aeroporti italiani, ha rivelato un quadro preciso. E sorprendente. Con una concentrazione costante di umidità nell’aria, dovuta alla posizione geografica chiusa tra pianura e scarsa ventilazione naturale, Treviso ha raggiunto valori record. Il caldo percepito risulta più alto rispetto ad altre città anche a parità di temperatura effettiva. Qui l’afa si sente prima, più forte e più a lungo.
Treviso al primo posto: ecco le città dove si soffre di più il caldo umido
Secondo i dati aggiornati a luglio 2025, Treviso ha superato ogni altra città italiana nel tasso medio di umidità estiva. A completare la top 5, in ordine decrescente, ci sono Padova, Vicenza, Ravenna e Forlì. Le città costiere, sorprendentemente, restano indietro, probabilmente grazie alla ventilazione marina. Il caso di Treviso è legato alla sua posizione geografica: circondata da pianura, lontana da correnti d’aria e con un’urbanizzazione crescente che contribuisce a trattenere calore e umidità.

Nel periodo compreso tra metà giugno e inizio agosto, il tasso di umidità relativa ha toccato picchi superiori al 90%, con un indice di calore che, in certe giornate, ha fatto registrare temperature percepite superiori ai 41 gradi. Condizioni che, oltre a compromettere il comfort, possono creare difficoltà concrete per attività fisiche, sport all’aperto e spostamenti.
Secondo gli esperti, l’aumento dell’umidità amplifica l’effetto del calore, ostacolando l’evaporazione del sudore e causando un rapido affaticamento. Le fasce orarie comprese tra le 11 e le 17 sono considerate le più rischiose per chi svolge attività fisica o lavora all’aperto. Le autorità locali hanno invitato a limitare l’esposizione diretta al sole, a bere frequentemente e a privilegiare zone ombreggiate e ben ventilate.
Un dato da conoscere prima di scegliere dove trascorrere l’estate
Questo tipo di classifiche, spesso trascurate, stanno acquisendo sempre più rilevanza per chi pianifica una vacanza, ma anche per chi resta in città. L’umidità, a differenza del semplice calore, è un parametro più difficile da percepire ma molto impattante sul benessere fisico. Influisce su sonno, appetito, resistenza allo sforzo e persino sulla qualità dell’aria.
Se da un lato Treviso mantiene un’elevata qualità della vita e una gestione ordinata del territorio, sotto il profilo climatico estivo mostra evidenti criticità. Le ondate di calore recenti, accentuate dai cambiamenti climatici, tendono a esasperare l’accumulo di umidità nelle aree urbane pianeggianti.
Per i residenti e per chi si trova in zona per lavoro o turismo, le raccomandazioni sono chiare: evitare sforzi nelle ore centrali, utilizzare abiti leggeri, mantenere idratazione costante e limitare l’uso di superfici asfaltate o in cemento che assorbono calore. Chi ha in programma attività all’aperto o eventi in città dovrebbe prevedere pause frequenti all’ombra e avere sempre con sé acqua o bevande saline.
Anche se spesso si pensa a Milano, Napoli o Bologna come città estive “difficili”, la realtà di Treviso impone un nuovo punto di attenzione. E, numeri alla mano, il titolo di città più umida d’Italia sembra meritato. Il consiglio, nei giorni più torridi, è sempre lo stesso: controllare il tasso di umidità prima di uscire, non solo la temperatura.